Impianto Sprinkler Antincendio

Che cos’è un impianto antincendio sprinkler, che caratteristiche ha e come funziona il sistema antincendio sprinkler? Scoprite nel dettaglio lo sprinkler system.

 Sistemi antincendio: la protezione attiva e passiva


protezione attiva

Gli impianti antincendio sprinkler fanno parte dei sistemi antincendio di tipo attivo, perche?
Per protezione attiva si intendono tutti quei dispositivi che, in caso di incendio, svolgono un ruolo attivo nell’estinzione dello stesso: in pratica si tratta quindi di estintori, idranti, sprinkler, evacuatori di fumo e calore, rilevatori etc…

 

La protezione attiva presuppone l’intervento che può avvenire con o senza l’azione umana.
L’uso degli estintori o dell’impianto ad idranti presuppone l’intervento umano, mentre l’azionamento di un impianto automatico (es. impianto sprinkler) non presuppone tale l’intervento.

protezioni passive antincendio
protezioni passive

Per Protezione Passiva si intendono tutte le misure che, in caso di incendio, fanno in modo che esso abbia difficoltà a propagarsi: quindi si tratta dell’utilizzo di prodotti incombustibili o poco combustibili, di materiali posti a protezione di elementi strutturali, di compartimentazioni resistenti al fuoco etc..
Tra gli elementi di protezione passiva si possono quindi comprendere: barriere antincendio (isolamento, distanze di sicurezza esterne ed interne, muri tagliafuoco);

Non richiedono l’azione di un uomo o l’azionamento di un impianto.

 

Impianto sprinkler


segnale impianto sprinkler

Lo sprinkler (letteralmente “spruzzatore” in inglese) è un sistema automatico di estinzione a pioggia; con la finalità di rilevare la presenza di un incendio e di controllarlo in modo che l’estinzione dell’ incendio possa essere completata con altri mezzi, oppure di estinguerlo nello stadio iniziale (impianti ESFR = Early Suppression Fast Response).

 

 

 

Cenni Storici sugli impianti sprinkler

Henry S. Parmalee di New Haven, Connecticut (USA) è considerato l’inventore del primo sprinkler automatico, brevettato nel 1874. Pur essendo un dispositivo rudimentale, era comunque costituito dai componenti fondamentali che ancora oggi caratterizzano un erogatore automatico sprinkler: un corpo, un elemento termosensibile, un tappo, un orifizio e un deflettore.

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Nel 1917 fu approvato dagli UL il primo impianto antincendio sprinkler che prevedeva l’uso di sprinkler automatici. Da allora la storia degli sprinkler automatici ebbe uno sviluppo continuo fino al raggiungimento degli attuali standard approvati. Comunque la progettazione degli impianti sprinkler attuali utilizza ancora oggi alcuni principi basilari applicati da Parmelee.

Il sistema antincendio sprinkler


valvola sprinkler: erogatore istallato a soffitto

La progettazione, l’installazione e la manutenzione dell’impianto antincendio sprinkler devono essere conformi alla norma UNI EN 12845/04 che sostituisce la 9484/89, fornendo i requisiti per gli impianti da realizzare in edifici ed insediamenti industriali.

Una delle grandi novità introdotte dalla nuova edizione riguarda in particolare il punto 21 del documento (“Ispezione di terza parte”). Viene invece introdotta dalla nuova UNI EN 12845:2020 indica di fatto la figura della persona qualificata, abilitata  cioè a svolgere le ispezioni periodiche. Queste sono previste dalla nuova normativa almeno una volta all’anno. Tale figura ora deve possedere i requisiti specificati nella nuova Appendice Q.

Un sistema sprinkler comprende un’alimentazione idrica (o alimentazioni) ed uno o più impianti sprinkler. Ogni impianto comprende un complesso di valvole sprinkler: erogatore istallato sul tetto principali di controllo dell’impianto e una rete di tubazioni dotate di sprinkler (erogatori).


sistemi antincendio sprinkler: corretta istallazione

L’impianto a umido è fra i più comuni. Le tubazioni, in questa tipologia di sprinkler, vengono riempite con acqua in pressione che viene a sua volta erogata direttamente in caso di incendio, proseguendo sino alla chiusura di una valvola di controllo. L’erogazione dipende da un elemento termosensibile che, quando rileva un aumento del calore, e la temperatura raggiunge un intervallo compreso generalmente tra i 57°C e i 77°C, si rompe provocando la caduta del tappo con la conseguente fuoriuscita di una pioggia d’acqua.

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In caso di incendio lo sprinkler automatico si apre, inizia l’erogazione d’acqua, la campana di allarme entra in azione, il pressostato attiva i segnali prestabiliti.

Impianto sprinkler a secco 

Se, tuttavia, a causa di freddo intenso, e possibilità di congelamento, le condizioni ambientali non sono adatte alla presenza continua di acqua nei tubi, è possibile installare un impianto sprinkler a secco. In questo caso le tubature sono riempite con aria in pressione e una valvola “a secco” impedisce l’ingresso dell’acqua fino al momento del bisogno, ovvero fino all’attivazione dello sprinkler in caso di incendio.

Gli sprinkler antincendio con impianti a secco hanno le tubazioni, a monte della stazione di controllo, permanentemente riempite d’acqua in pressione e quelle a valle della stazione medesima, permanentemente riempite d’aria in pressione. La caduta di pressione dell’aria, conseguente all’apertura di uno o più erogatori, provoca l’emissione dell’acqua nelle tubazioni di distribuzione.

Quindi in caso di incendio l’impianto sprinkler automatico si apre, e inizia l’erogazione d’acqua, la campana di allarme entra in azione, e il pressostato attiva i segnali prestabiliti.

Gli impianti a secco sprinkler hanno gli stessi vantaggi dell’impianto a umido ma con il vantaggio di evitare  il pericolo del congelamento o della vaporizzazione dell’acqua. Ma come svantaggio hanno un tempo ritardato dovuto al tempo di svuotamento della rete dall’aria.

Questi allarmi sono fondamentali per intervenire su un incendio ed evitare il pericolo di propagazione, ma in alcuni casi i beni materiali vengono comunque danneggiati o ricoperti di fuliggine e sporco. A seguito di situazioni di questo tipo possono rivelarsi necessarie delle bonifiche post incendio per ripristinare gli ambienti e pulirli a fondo.

Impianto sprinkler di preallarme o preazione 

L’impianto a preazione è adatto nei locali  dove risulta determinante evitare un intervento accidentale dell’impianto o in sostituzione di estesi sistemi sprinkler a secco per velocizzare il loro intervento. Si tratta di impianti sprinkler riempiti solamente di aria non in pressione e l’apertura della valvola di controllo viene comandata da un impianto di rilevazione antincendio esterno.

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La scelta dei sistemi a preazione trova la sua perfetta applicazione in centri di elaborazione dati, sale di controllo, librerie, archivi documenti pregiati e celle frigorifere. È un impianto perciò  che possiede il notevole vantaggio, di salvaguardare  ambienti nei quali l’acqua (e quindi eventuali perdite accidentali) può costituire un serio pericolo alle attrezzature o agli impianti.

Esistono varie configurazioni di questo sistema:

Tipo A: per proteggere le zone protette da scariche accidentali d’acqua in cui i danni provocati dall’acqua irrorata possono essere notevoli. I sistemi di tipo A sono normalmente collegati ad una rivelazione fumi che ne comanda l’intervento possono essere a singolo o doppio interblocco, essi rappresentano la massima protezione contro l’azionamento involontario del sistema sprinkler.

Tipo B: per proteggere zone in alternativa agli impianti a secco con meno limiti progettuali e con considerevoli vantaggi sui tempi di intervento e sulla quantità d’acqua scaricata sul rischio.  I sistemi di tipo B si basano su di un intervento indipendente dalla rivelazione incendi affidando la loro attivazione alla rottura dello sprinkler causata da un limite di temperatura raggiunta, sono in realtà dei sistemi a secco a bassa pressione, essi rappresentano la migliore risposta di intervento rispetto ai sistema sprinkler a secco.


sistema impianto sprinkler a secco